IPERIDROSI PALMARE IDIOPATICA
La sudorazione è un fenomeno naturale necessario per la regolazione della temperatura corporea. La secrezione del sudore è mediata da stimoli nervosi di che originano dal nostro sistema nervoso vegetativo, ovvero il sistema nervoso simpatico. In alcuni individui (ca. l’ 1% della popolazione) questo sistema lavora ad un livello molto più elevato di quello necessario per mantenere una temperatura corporea costante. Questo disturbo viene definito iperidrosi, che può manifestarsi a livello palmare, ascellare, facciale o plantare.
Il grado di sudorazione può variare da un moderato aumento dell’ umidità fino alla formazione di gocce. Spesso, l’ iperattività dei nervi che regolano la sudorazione crea anche disturbi a carico della microcircolazione (i vasi si contraggono e le mani risultano fredde mentre sudano).
In caso di insuccesso delle terapie topiche, la simpatectomia endoscopica toracica rappresenta un’alternativa terapeutica valida nell’iperidrosi palmare.
Il principio della chirurgia del nervo simpatico è l’ interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi (gangli) che trasmettono i segnali alle ghiandole sudoripare e che sono localizzati lungo la colonna vertebrale. I gangli II-III-IV vengono divisi e coagulati con l’elettrobisturi o il laser.
Il paziente è in posizione semiseduta o in decubito laterale con esposizione ampia della parete laterale del torace e dell’ascella del lato che si sottopone all’intervento.
Infine viene riaspirato il pneumotorace inizialmente creato e la ferita viene chiusa con punti riassorbibili. Successivamente si ripete la stessa procedura sul lato opposto in una seduta differente, a distanza di qualche settimana. In genere il paziente viene dimesso il giorno dopo l’intervento e può riprendere le attività normali nel giro di pochi giorni. L’ intervento richiede un’ anestesia totale.
La simpatectomia cura l’iperidrosi palmare definitivamente in quasi tutti i casi (>99%). L’effetto è immediato e il paziente si sveglia dall’anestesia con mani calde ed asciutte. Contemporaneamente cessano anche l’iperidrosi ascellare e facciale, se presenti. In molti casi si riscontra anche una diminuzione della sudorazione ai piedi, anche se il meccanismo che porta a questo risultato rimane tuttora sconosciuto. In ogni caso non si può mai predire il risultato per quanto riguarda la sudorazione plantare.
L’ intervento è gravato da pochissime complicanze e in genere si tratta di inconvenienti di scarsa rilevanza che al massimo richiedono uno o due giorni di ricovero in più.
- La sindrome di Horner: Si tratta della complicanza più temuta, dovuta alla lesione del primo ganglio toracico, il cosidetto ganglio stellato.
- Risultato fallito: Evenienza rara
- Pneumotorace: Si tratta di un residuo di aria o anidride carbonica tra il polmone e la parete toracica, o in seguito ad una riaspirazione incompleta del gas insufflato, o a causa di una piccola lesione polmonare. Piccole quantità di aria sono generalmente riassorbite spontaneamente entro poche ore senza necessità di ulteriore trattamento. Uno pneumotorace più importante (molto raro) può richiedere un drenaggio per un giorno o due
Il dolore immediato solitamente è ben controllabile con gli antidolorifici minori specie se somministrati in infusione continua mediante un dispositivo ad elastomero. In genere l’infusione viene mantenuta per 24 ore. Il dolore che permane oltre le 24 ore solitamente è da imputare a una irritazione del nervo intercostale o della pleura. Entrambi rispondono bene alla terapia analgesica.Circa la metà dei pazienti nota una sudorazione compensatoria in altre parti del corpo dopo l’intervento, di solito al tronco e qualche volta alle gambe. Nella maggioranza dei casi, questa sudorazione tende ad attenuarsi gradualmente durante il periodo di guarigione che dura qualche mese. In ogni caso, per la maggioranza dei pazienti si tratta di un inconveniente molto più accettabile che l’iperidrosi per cui sono stati operati. Una sudorazione compensativa importante e fastidiosa si manifesta in circa l’1,5% dei casi. Non si conoscono altri effetti collaterali a lungo termine.